La depressione è diventata, per il senso comune del nostro tempo, lo spauracchio della psicopatologia e i disturbi depressivi rappresentano in effetti la patologia psichiatrica più frequente e diffusa nel mondo occidentale.
La depressione maggiore (la forma più grave) e i disturbi depressivi appartengono, dal punto di vista psicodiagnostico, alla categoria più ampia dei disturbi dell’umore, che comprende tutte le declinazioni patologiche del tono dell’umore come, ad esempio, i disturbi bipolari e gli episodi psicotici maniacali.
Uno stato depressivo può essere più o meno intenso e pervasivo, può presentarsi come episodio acuto e isolato oppure come stato patologico ricorrente e ciclico, può inoltre presentarsi in circostanze di vita specifiche e importanti (perdite gravi come separazioni affettive o lutti) che ne giustificano la manifestazione oppure diventare una modalità emotiva stabile e invalidante nelle situazioni quotidiane e nelle difficoltà ordinarie della vita.
La sintomatologia depressiva comprende soprattutto l’abbassamento dell’umore verso la tristezza e la disperazione, senso di vuoto interiore e perdita significativa degli interessi personali e del piacere (anedonia); poi si può rilevare senso di affaticamento e stanchezza perenne, agitazione o rallentamento motorio, sentimenti di autosvalutazione e senso di colpa, indecisione e incapacità a concentrarsi, insonnia o ipersonnia, pensieri ricorrenti sulla morte e sul suicidio.
La persona depressa tende spesso alla commozione e al pianto, presenta una mimica facciale fissa e piatta, parla poco e con fatica, mantiene una postura rannicchiata e protetta e cerca invano riposo e conforto nel proprio letto. Sembra proprio, a sé stessi e agli altri (familiari e amici) che questo dolore inconsolabile non trovi mai fine, condizionando fortemente tutta l’esistenza.
Accade spesso che anche le persone che si occupano a diverso titolo di chi soffre di depressione perdano a loro volta fiducia ed energia, travolti dalla sua disperazione. Ma non si tratta assolutamente di uno stato patologico incurabile: la letteratura psicoterapeutica e psichiatrica dimostra chiaramente che esistono diversi modelli di intervento, soprattutto integrati (psicoterapeutico e farmacologico), efficaci e risolutivi, non solo per quanto riguarda gli stati depressivi e le forme cosiddette minori di alterazione dell’umore come la distimia ma anche nei riguardi della depressione maggiore.
Peraltro va rilevato che stati depressivi, più o meno profondi e dolorosi, accompagnano talvolta altri quadri clinici complessi, nei quali il sintomo depressivo caratterizza e aggrava lo stato psicopatologico di base (per esempio un disturbo di personalità). Anche in questi casi, in cui la diagnosi appare complessa, l’intervento psicoterapeutico trova giustificazione nella sua efficacia riconosciuta.
Tiziana Battisti
Psicologo Psicoterapeuta a Latina (LT)
Iscrizione Albo n. N°3438 anno 1993
P.I. 01894430683